Partiamo subito con un esempio molto pratico. Un tuo amico sta divorziando per la terza volta (poverino), e da ogni matrimonio ha avuto ben 2 figli, quindi in totale siamo a 6. Cosa significa? Che purtroppo ogni mese avrà un bel po’ di uscite necessarie nei confronti della sua prole e delle sue ex mogli.
Benissimo. Ora, questo tuo amico, preso da un momento di eccitazione, pensa che l’unico modo per uscire dalla sua situazione disastrosa sarebbe quella di aprire un’azienda e mettersi a fare ”business” e dato che siete molto amici ti chiede di entrare in società con lui.
Ora il tuo amico si aspetta una risposta da parte tua.. e tu hai qualche minuto per rifletterci..
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Immagino che nella tua mente sia siano inscenate diverse possibilità, come quella di fingersi morto, scappare, dirgli la cruda verità in faccia, oppure fare buon viso e cattivo gioco e indorare la pillola semplicemente per dirgli che hai ben altro da fare.
Il risultato finale ovviamente lo abbiamo capito. Nessuno sano di mente andrebbe mai a mettersi a fare affari con qualcuno che già in partenza è messo così male economicamente e si addossa problematiche che, anche a livello morale e mentale, portano dietro un certo peso.
Come si riflette questa storiella sulla tua situazione aziendale?
Ho voluto inventare questo breve aneddoto surreale per enfatizzare una situazione che si presenta molto più spesso di quello che uno pensa.
Ovvero imprenditori che, consapevoli che la situazione economica, di bilancio e finanziaria della loro azienda è in profondo rosso, sono ugualmente convinti che si possa andare in banca per chiedere un aiuto, una mano per arrivare al prossimo mese. Forse perché oramai si è instaurato un rapporto di amicizia con il funzionario di banca, o forse perché ci sarà qualcuno in banca che avrà compassione delle disavventure dell’imprenditore e farà di tutto perché i 3 dipendenti dell’azienda non perdano il loro posto di lavoro.
Insomma qualcuno pensa di poter chiedere un prestito in banca come lo si potrebbe chiedere al papà compassionevole, o al ricco zio materno o ancora meglio, al cugino ricco sfondato.
Non è così!
Se sei il titolare o il direttore di una piccola o media impresa e sei alla ricerca di credito, devi sapere e capire che ormai non si può più pensare di contare sulle “conoscenze” della banca, soprattutto se anche tu, come il protagonista della storia, hai alle spalle problematiche o fattori che potrebbero compromettere la buona riuscita del rilascio di credito a tuo favore.
Perché?
Perché, anche se il bancario è un tuo parente o amico, non comprometterà mai la sua reputazione e non farà di certo carte false per far passare una pratica che non merita l’affidamento.
Questo vale soprattutto per le piccole imprese. Devi sapere che esiste una procedura tale che porta a limitare il rischio della banca nell’erogarti il credito.
Quindi ora starai pensando..
“Si ma rimane il fatto che io abbia bisogno di credito per far crescere la mia azienda”
E ovviamente hai più che ragione. Crescere senza credito è davvero complesso, a volte quasi impossibile, ma cambiare le cose è possibile.
Io sono Mauro Vettorello e da 24 anni con il mio studio ci occupiamo di aiutare quegli imprenditori che soffrono di accesso al credito.
Quindi se hai un’azienda solida e in crescita, ma non riesci ad ottenere il denaro di cui hai bisogno, affidati ai professionisti della reputazione bancaria.
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